Mauro Murgia
Can we define the European Union’s behaviour towards the Republic of Abkhazia by using the parameter of a people’s freedom to travel around the world as a form of objective racism, masquerading under geopolitical pseudo-regulations?
Yes, I think that defining the policy being currently implemented by European governments towards the Abkhazians is correctly defined as racism, reflected in the daily procedures of refusing visas and not recognising study-qualifications obtained in the Republic.
No political justification can lead to curbs on the right to travel, to leave one’s own country in order to see the sights, to study, to work, to shop, and whatever else travelling can allow.
The obtuseness of this refusal, advertised by signs in consular offices, is the pitiful result of the EU’s own political short-sightedness in preferring to turn its back instead of dealing with the problem of the Republic of Abkhazia, or even just to understand it. Luckily, some things are changing. More and more people, intellectuals, scientists, European progressives, private individuals, are discovering the Abkhazian situation and, bravely, are beginning to say ‘no’ to this arrogant European way.
Dr. Mauro Murgia
Sociologist, Journalist. ITALY
Una prigione per L'Abkhazia
Possiamo definire il comportamento della Unione Europea,nei confronti della Repubblica di Abkhazia, utilizzando il parametro della libera circolazione delle persone nel mondo,come una forma di oggettivo razzismo,mascherata da pseudo norme geopolitiche? Si,credo che la definizione di razzismo che gli attuali governi europei attuano verso gli Abkhazi,sia giusta e suffragata dalla prassi quotidiana dei rifiuti dei visti e del non riconoscimento dei titoli di studio ottenuti nella Repubblica.
Nessuna giustificazione politica puo' portare alla mortificazione del diritto di muoversi,uscire dal proprio Paese per vedere,studiare,lavorare,acquistare e quanto altro il movimento puo' permettere.
L'Ottusita' del rifiuto,manifestamente espresso con cartelli negli uffici consolari,e'il risultato miserevole della cecita' politica della stessa UE. Si preferisce il voltar le spalle invece di affrontare,almeno per capire,il problema della Repubblica Abkhaza. Per Fortuna,qualcosa sta cambiando. Sempre piu' gente,intellettuali,scienziati,progressisti europei,semplici cittadini, stanno scoprendo la realta' della Abkhazia e,coraggiosamente,cominciano a dire di no a questa arroganza del fare europeo.
Mauro Murgia